E’ stato un team italiano di Formula 1 nella stagione 1992, creato dopo aver rilevato il materiale del Team Coloni.

La squadra doveva essere il veicolo promozionale per l’azienda Andrea Moda dell’imprenditore Andrea Sassetti, ma si rivelò una esperienza fallimentare, riuscendo a prendere parte ad un solo Gp.

Con l’acquisto del materiale Coloni, Sassetti rilevò dalla Simtek research una vettura ideata nel 1990 per Bmw, equipaggiandola con motori Judd.

La macchina non era ancora pronta, e così la squadra si presentò al Gp. Sudafrica con le vecchie vetture Coloni e i piloti Alex Caffi ed Enrico Bertaggia, ma non fu accettata a causa del mancato pagamento della tassa di iscrizione per nuove squadre (Sassetti invece sosteneva di aver acquisito i diritti della Coloni), mentre in Messico la squadra si presentò ma non corse.

Queste tensioni condussero al licenziamento di entrambi i piloti.

Finalmente al Gp. del Brasile Andrea Moda si presentò con la nuova S921, ma Roberto Moreno non riuscì a qualificarsi mentre a Perry McCarthy fu negata la superlicenza FIA, indispensabile per correre.

L’unica partecipazione in gara fu al Gp. di Monaco dove Moreno si qualificò ultimo (26°) e si ritirò dopo 11 giri per noie al motore.

La situazione precipitò: i piloti non andarono mai oltre le pre-qualifiche, in Canada problemi di trasporto fecero rimanere senza motori Judd mentre in Francia i camion della squadra restarono bloccati da uno sciopero.

Durante il week-end del Gp. del Belgio, Sassetti incappò in guai giudiziari relativi a false fatturazioni.

Al successivo appuntamento a Monza la squadra fu rifiutata “per aver danneggiato la reputazione dello sport”.

McCarthy non ebbe altre occasioni per correre e scrisse la sua autobiografia “Flat out, flat broke: Formula 1 the hard way”.