Una sterlina. Tanto bastò a Ross Brown, Team Principal della Scuderia Honda F.1, per rilevare nel 2009 la proprietà e le strutture del team della casa giapponese ritiratasi dalla massima serie alla fine dell’anno precedente.
Sulle ceneri della squadra nipponica l’ex Direttore Tecnico della Ferrari fece sorgere la Brown Gp, schierando 2 monoposto allestite sulla base di progetti già elaborati dagli ingegneri del sol levante e ingaggiando i due piloti ex-Honda, Jenson Button e Rubens Barrichello.
La vettura si rivelò una validissima monoposto con un ottimo telaio ed un eccellente propulsore fornito da Mercedes.
La superiorità tecnica si concretizzò con l’utilizzo di un doppio diffusore posteriore che ne aumentava la deportanza.
Button alla soglia dei trent’anni si ritrovò una monoposto fenomenale che grazie ai numerosi piazzamenti e alle 6 vittorie coronò il suo sogno iridato.
Inoltre, i risultati di Barrichello (vincitore di 2 gp.), contribuirono al trionfo della Brown Gp anche nel Mondiale Costruttori.
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