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Gerhard esordì nei gran premi alla fine del 1984 con la Ats motorizzata BMW turbo. A Monza arriva 6° ma non gli viene assegnato il punto in classifica, in quanto il team aveva dichiarato all’inizio della stagione di schierare solamente il compagno di Berger.
L’anno successivo passò alla Arrows, ma i risultati latitarono fino ai gran premi di Sud Africa e Australia, dove ottenne in totale 3 punti.
Nel 1986 Berger fu acquistato dalla Benetton, scuderia che aveva rilevato la Toleman. Dopo alcune buone prestazioni a inizio stagione, la parte centrale della stagione fu caratterizzata da vari ritiri e piazzamenti fuori dalla zona punti. A Monza, Berger si trovò a comandare la gara quando una sosta ai box lo costrinse 5° al Traguardo.
Alla vigilia di questo gran premio, la Ferrari annunciò ufficialmente l’arrivo del pilota austriaco alla corte di Maranello. Al gran premio del Messico, infine, l’austriaco ottenne il suo primo successo in carriera, grazie anche all’efficienza dei pneumatici Pirelli.
La Ferrari quindi affiancò Berger a Michele Alboreto. Nelle ultime 2 gare della stagione 1987 Berger riuscì ad ottenere 2 vittorie.
Nel 1988, il Team McLaren con i piloti Ayrton Senna ed Alain Prost schierò un auto perfetta che vinse 15 gran premi su 16. Berger e Alboreto ottennero a Monza quindi, una storica doppietta (unico gran premio non vinto in quel 1988 dal team McLaren), ideale per onorare la scomparsa di Enzo Ferrari avvenuta poche settimane prima.
Nel 1989 la Ferrari decise di affiancare a Berger il pilota inglese Nigel Mansell. A Imola l’austriaco fu vittima di un incidente. La sua vettura, uscita di pista a 280Km/h alla curva del Tamburello per la perdita di un’ala aerodinamica, prese immediatamente fuoco a causa della fuoriuscita di benzina, con Berger immobile dentro l’abitacolo in fiamme. Grazie all’immediato intervento degli addetti alla sicurezza Berger riuscì a sopravvivere riportando alcune ustioni di secondo grado alle mani e alle braccia.
A Luglio, intanto, venne ufficializzato il passaggio del pilota al team McLaren nel 1990, dove trascorse 3 anni, dal 1990 al 1992, ottenendo 3 vittorie, tra cui una al gran premio del Giappone 1991, quando Senna gli regalò la vittoria all’ultima curva come premio per avergli coperto le spalle per tutto il 1991.
Nell’estate del 1992 Berger decise di accettare l’offerta di un contratto da parte della Ferrari. Berger tornò quindi in Ferrari dove trovò come compagno di squadra Jean Alesi.
L’anno seguente le prestazioni migliorarono e grazie alla vittoria in Germania nel 1994, l’unica del suo secondo ciclo ferrarista, interruppe un digiuno di vittorie che durava da quasi 4 anni per la Scuderia del Cavallino.
Durante il 1994 conquistò 2 pole position, 6 podi ed altri 2 piazzamenti in zona punti che gli valsero il 3° posto nella classifica piloti, dietro solo al Campione del Mondo Schumacher e Damon Hill.
Tornato insieme al compagno di squadra in Ferrari Jean Alesi alla Benetton nel 1996, fu costretto ad arrancare, e dovette saltare 3 gran premi per motivi di salute e per la morte del padre in un incidente aereo.
Gerhard ottenne la sua ultima vittoria in carriera nuovamente in Germania. Decise quindi di ritirarsi a fine anno.
Curiosamente, la prima ed ultima vittoria di Berger in F.1 coincidono con la prima ed ultima vittoria della scuderia anglo-trevigiana Benetton.
Il pilota austriaco lascìò la formula uno dopo aver disputato 210 gran premi, con 10 vittorie e 12 pole position.
La famiglia Berger è proprietaria di una importante azienda di trasporti in Austria, della quale Gerhard cominciò ad occuparsi direttamente dal 1997, in seguito alla morte del padre.
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