A metà degli anni sessanta, la Scuderia Ferrari attraversò una forte crisi finanziaria che spinse Enzo Ferrari a negoziare con Henry Ford la vendita dell’azienda al colosso americano.
Quando tutto sembrava fatto, Ferrari ruppe l’accordo e Henry Ford non glielo perdonò. Ordinò infatti che la Ford si impegnasse a partecipare e a vincere in tutte le categorie in cui correva la Ferrari. Così nacquero le Ford Gt che dominarono a Le Mans e il motore più vittorioso della storia della formula uno.
Per realizzarlo il magnate americano si appoggiò alla Cosworth, un piccolo studio di ingegneria inglese che sviluppava per conto terzi la componentistica da competizione. Ford finanziò il progetto con 100.000 sterline dell’epoca e Keith Duckworth, ingegnere e socio della Cosworth, sviluppò un propulsore V8 di 3 litri di cilindrata. Questo motore, battezzato come DFV (double four valve), erogava una potenza di 420 Cv a 9.000 giri al minuto e fu montato per la prima volta dal Team Lotus.
A partire dal 1969 fu utilizzato dalla maggioranza dei team inglesi. Potenza, elasticità ed affidabilità: con queste premesse il motore Cosworth si consolidò nel Circus.
Lotus, Tyrrel, Williams, McLaren, Arrows, Fittipaldi, Ensign, Shadow, Wolf, furono alcuni dei team che lo utilizzarono durante la sua lunga carriera. Nelle ultime evoluzioni il DFV arrivò a erogare fino a 500 Cv.
Impressionante il palmarès del motore americano: 155 vittorie, 10 Titoli Costruttori e 12 Titoli Piloti tra il 1967 e il 1983.
Il pilota italiano Michele Alboreto su Tyrrel fu l’ultimo che vinse una gara con una monoposto dotata del motore Cosworth DFV, aggiudicandosi il Gp. USA sul circuito cittadino di Detroit.
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