Diventare meccanico da competizione non è facile e ancor più complesso è accedere a un team di formula uno, in seno al quale i posti sono numericamente limitati e viene richiesto un elevato livello di preparazione.
I tecnici al lavoro all’interno del team nella massima serie sono in possesso di importanti cognizioni di meccanica automobilistica.
In molti compiono studi di Ingegneria ed effettuano stage in aziende impegnate nello sviluppo di veicoli da competizione per poi mettersi in luce sotto insegne di scuderie di categorie inferiori.
Spesso la loro vocazione matura prendendo parte alla Shell Eco Marathon e alla Formula Student, incentrate sulla progettazione di monoposto dai bassissimi consumi, destinate al confronto agonistico.
In F.1 ciascun meccanico viene assegnato ad una parte specifica di una sola vettura del team-area anteriore o posteriore, oppure motore- e ciò contribuisce a rendere il suo lavoro altamente specializzato.
La sua conoscenza dei componenti della monoposto deve essere completa e profonda, così da poter effettuare ogni momento tutte le modifiche richieste dall’ingegnere responsabile della monoposto.
Il momento di maggiore responsabilità per i meccanici si concretizza nei pit-stop, ovvero le rapide soste ai box che i piloti effettuano affinchè le loro vetture possano essere sostituiti gli pneumatici.
Gli addetti a tale operazione, una quindicina, svolgono diverse mansioni: c’è chi manovra i sollevatori, chi rimuove le gomme da sostituire e chi provvede a dotare la vettura di quelle nuove, chi svita e avvita i monodadi di serraggio dei cerchi servendosi di apposite “pistole”. Per fare tutto questo in tempi irrisori, sotto i 3 secondi.
I meccanici devono esibire una coordinazione perfetta e una forma fisica eccellente.
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