La stagione 2014 è stata caratterizzata dal ritorno dei propulsori turbo-compressi, banditi dalla massima serie al termine del 1988.

Il regolamento varato dalla Fia, la Federazione Automobilistica Internazionale, ha disciplinato l’impiego di motori di cilindrata massima pari a 1600 cm3 e frazionamento a 6 cilindri, con angolo fra le bancate di 90°, regime di rotazione limitato a 15.000 giri/minuto e vita utile di 4000 Km,in luogo dei 2000 precedentemente in vigore.

Non si è trattato però di motori tradizionali: alla convenzionale alimentazione termica ne è stata abbinata una seconda di tipo elettrico, all’origine di un complesso sistema ibrido denominato power unit.

In pratica, al propulsore V6 è stata associata una unità di recupero del calore, l’ Ers, acronimo di Energy Recovery System, ovvero sistema di recupero dell’ energia, deputato a catturare energia termica dai gas di scarico della vettura mediante un dispositivo denominato MGU-H; un secondo apparecchio lo MGU-K, è stato invece destinato a trasformare quell’energia in carica elettrica e immagazzinarla in apposite batterie, per poi fornirla alla monoposto in virtù del suo collagamento con la trasmissione.

La potenza supplementare disponibile si è attestata sui 160 Cv, che sono andati ad aggiungersi per un tempo pari a 33” ai 600 sviluppati dal motore termico.

Il nuovo regolamento tecnico ha imposto inoltre una più contenuta altezza da terra del muso della monoposto, abbassata da 550 a soli 185 mm.