Al termine del vittorioso Gp.Italia del 2006, Michael Schumacher comunicò l’intenzione di ritirarsi al termine della stagione.
Il campione tedesco a 37 anni decise di lasciare così la Ferrari e la F.1 da recordman assoluto di campionati vinti, vittorie nei Gp., pole, podi e giri veloci.
Uno Schumacher competitivo fino all’ultima corsa, quella del Brasile che lo vide protagonista di una delle migliori gare della carriera, nonostante il 4° posto al traguardo.
La sua lontananza dalle corse non durò molto, e il kaiser si ripresentò nei paddock già nelle prime gare del 2007 come superconsulente della Ferrari.
Non solo, a Novembre tornò in pista a Barcellona nei panni di collaudatore di lusso, facendo segnare 64 giri e il miglior tempo assoluto, esperienza poi bissata anche a Dicembre, a Jerez.
Nel 2008 venne ufficialmente nominato terzo pilota della rossa e addetto allo sviluppo della monoposto, e lo si vide nell’abitacolo a Barcellona e a Monza.
Non solo: l’attivissimo Schumi si dedicò anche alle due ruote, debuttando nel Campionato Tedesco di Superbike prima di rimediare una brutta caduta a Cartagena che gli procurò una frattura della settima vertebra.
Arrivò il 2009 e la Scuderia di Maranello si vide costretta a sostituire sino al termine della stagione lo sfortunato Felipe Massa, vittima dell’incidente dell’Hungaroring.
Luca Cordero di Montezemolo ebbe pochi dubbi su chi chiamare: “telefonai a Michael e gli chiesi di venire nel mio ufficio. Gli dissi: devi farlo per me e la Ferrari. Per mezz’ora mi disse di no. Dopo un’ora mi comunicò il suo sì, rivelandomi che non poteva rifiutare”.
Era il 29 Luglio, il tedesco commentò: “è vero che il capitolo della F.1 per me si è chiuso da tempo e in maniera totale, ma è altrettanto vero che per ragioni di gratitudine e lealtà nei confronti del Team non posso ignorare questa sfortunata situazione. Amo la competizione e quindi non vedo l’ora di affrontare questa sfida. In fondo a me piacciono le sfide e questa è una sfida”.
Il mondo del Motorsport accese nuovamente i riflettori su Schumacher e la rossa, il romantico ritorno nel momento del bisogno. I giornali già si domandavano cosa sarebbe accaduto.
Schumi si presentò al Mugello per i test privati: era pieno di entusiasmo, fece una buona prova, ma il dottore lo bloccò. L’infortunio subito in moto a Cartagena sei mesi prima, aveva riacutizzato dolori al collo non trascurabili.
Il giorno 11 Agosto il comunicato di rinuncia: “non sono in grado di sostituire Felipe Massa per i dolori al collo anche se dal punto di vista medico e terapeutico abbiamo provato di tutto”. Michael, rammaricato, disse: “Sono profondamente dispiaciuto per i ragazzi della Ferrari che hanno incrociato le dita per me. Posso solo dire di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità”.
A sostituire Massa sulla F60 fu prima Luca Badoer e poi Giancarlo Fisichella. Ma a Schumacher si accese nuovamente il sacro fuoco delle corse e Ross Brown fu abile ad intercettare questo desiderio del 7 volte Campione del Mondo: il 23 Dicembre 2009 il Kaiser accettò l’offerta di tornare in F.1 al volante della Mercedes.
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