Mauro Forghieri (Modena, 13 Gennaio 1935) è un ingegnere italiano, progettista di auto di F.1, direttore tecnico della Scuderia Ferrari dal 1962 al 1971, e dal 1973 al 1984.
Sotto la sua guida il Cavallino conquistò 4 titoli mondiali piloti.
Mauro frequentò il liceo scientifico e, nel 1959, si laureò in Ingegneria meccanica all’università di Bologna con il progetto di un motore bicilindrico “piatto”.
Nel 1959 fu immediatamente assunto alla Ferrari, in forza al reparto corse, contemporaneamente al coetaneo GianPaolo Dallara. Forghieri venne assegnato allo sviluppo dei motori, mentre Dallara fu impiegato nella calcolazione dei telai; entrambi sotto la direzione dell’ingegner Carlo Chiti.
Sul finire del 1961, con il licenziamento di Chiti e il passaggio di Dallara alla Maserati, Forghieri fu chiamato da Enzo Ferrari nel ruolo di Responsabile del Reparto Tecnico per le vetture da corsa, dedicandosi principalmente alla Formula 1 e alle vetture della categoria Sport Prototipo.
Tra i prototipi si segnalano i 6 successi nel Mondiale Marche e l’arrivo in parata alla 24 di Daytona del 1967. Nel 1969 si registra il successo nel Campionato Europeo della Montagna con la Ferrari 212 E.
In Formula 1 la prima vittoria arrivò al Gp. di Germania del 1963 con la Ferrari di John Surtees. L’anno dopo, Surtees fu Campione del Mondo e la Scuderia vinse il titolo Costruttori.
Nel 1968 durante il Gp. del Belgio, l’ingegner Forghieri introdusse i primi alettoni in una monoposto di F.1, destinati in un breve arco di tempo a rivoluzionare radicalmente la fisionomia di tutte le vetture da corsa.
Negli anni settanta progettò le fortunate vetture della serie 312 con cambio trasversale, azionate da un propulsore a 12 cilindri “piatto”, che tra il 1975 e il 1979 portarono alla vittoria di 4 campionati del mondo Costruttori di F.1 e 3 Titoli Piloti (con Niki Lauda e Jody Scheckter).
Agli inizi del 1980 Forghieri introdusse in Ferrari i motori turbocompressi, progettando la serie 126 con la quale la Scuderia si aggiudicò il Mondiale Costruttori nelle stagioni 1982 e 1983.
Sotto la sua guida, la Ferrari ha vinto complessivamente 54 Gran Premi iridati, 4 titoli mondiali piloti e 7 titoli mondiali Costruttori.
Nel 1984 rassegnò le dimissioni, dedicandosi così alla progettazione di alcuni prototipi in seno all’ufficio Ricerche e studi avanzati della Ferrari.
Conclusa la sua esperienza in Ferrari nel 1987, Forghieri si unì, come membro del consiglio di amministrazione e responsabile tecnico, al Team di Lamborghini Engineering. In questa organizzazione che aveva come Direttore Sportivo l’ex ferrarista Daniele Audetto, Forghieri progettò un motore aspirato V12 che partecipò al Mondiale 1989 con i colori della Scuderia Larrousse.
A seguito delle performance positive del propulsore, nacque il progetto di costruire una intera vettura. La vettura debuttò sotto gli auspici finanziari dell’italiano Carlo Patrucco e sotto i colori del neonato Modena Team.
Conclusa l’esperienza- non fortunatissima – del Modena Team, Forghieri lasciò poco dopo anche la Lamborghini, per divenire, nel 1992, direttore tecnico della rinascente Bugatti.
Forghieri lascia la Bugatti nel 1994 per cofondare, assieme a Franco Antoniazzi e Sergio Lugli, la Oral Engineering Group, una società di progettazione meccanica di cui segue a tutt’oggi le attività ( si ricorda ad esempio la commessa per la realizzazione del motore aspirato di Formula 1 della BMW).
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