Con la conclusione del Campionato Mondiale di F.1 2013 andarono in pensione i propulsori aspirati a 8 cilindri da 2.4 lt di cubatura, introdotti nel 2006.
Il regolamento tecnico varato in vista della stagione 2014 determinò il ritorno nella massima serie dei motori turbocompressi, nello specifico unità motrici V6 di 1600 cm3 di cilindrata, abbianate ad un sistema caratterizzato dal recupero dell’energia termica e dalla sua trasformazione in energia elettrica: l’insieme prese il nome di power unit.
La casa che più di ogni altra si fece trovare pronta all’alba della nuova era fu la Mercedes-Benz, che nel 2014 vinse 16 delle 19 gare in calendario, 11 ad opera del futuro iridato Lewis Hamilton e 5 con Nico Rosberg, conquistando il Mondiale Costruttori con 701 punti contro i 405 della Red Bull, costretta ad abdicare dopo 4 annate di successi e almeno due di dominio.
Per la Scuderia Mercedes AMG F.1 fu soltanto l’inizio di una lunga stagione di successi iridati, ben 12 fino al termine del Campionato 2019, frutto di 6 doppiette consecutive Piloti-Costruttori arrivate grazie alla progettazione di monoposto ultra-performanti e alle abilità dei loro driver, Lewis Hamilton in primis.
Nelle 5 stagioni successive, a partire dal 2015, il pilota britannico ha totalizzato ben 51 vittorie e altre 30 presenze sul podio, conquistando tutti i titoli piloti in palio meno quello del 2016 andato al tedesco figlio d’arte Nico Rosberg.
Meno incisivo si è rivelato l’apporto del sostituto di Nico , il finlandese Waltteri Bottas, vincitore comunque di 7 Gp. in 3 stagioni.
La superiorità della Scuderia anglo-tedesca che ha ottenuto il successo anche nel 2019, ha aiutato Hamilton a raggiungere il sesto titolo iridato, diventando il secondo pilota più vittorioso nella storia della massima serie.
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