Dopo gli storici successi nell’edizione inaugurale del campionato nel 1950 e nel 1951 con Nino Farina e Jan Manuel Fangio, il marchio Alfa Romeo tornò nella massima formula come fornitrice di propulsori a scuderie come Cooper e De Tomaso.

Dal 1976 al 1979, fu la volta dell’accordo con il Team Brabham per un boxer a 12 cilindri su progetto di Carlo Chiti. Nonostante un’erogazione di circa 50 cv in più del Cosworth tradizionale, aveva un consumo di carburante eccessivo ed era ingombrante. Si pensò quindi alla realizzazione di un V12, ma di scarsa affidabilità e con eccessivi consumi.

Nel 1979, al Gp del Belgio, Bruno Giacomelli condusse la vettura del ritorno di Alfa Romeo come Costruttore, in coppia con Vittorio Brambilla. Questo periodo fu avaro però di successi. Con 2 pole position e qualche giro al comando, il miglior piazzamento della scuderia fu un 6° posto nel Costruttori nel 1983.

Il 1985 vide chiudersi l’attività di costruttore in F.1.

Ciò nonostante la Casa di Arese continuò a fornire motori sia aspirati (1983), che sovralimentati (1984-1987) collaborando con Osella che conquistò un ottimo quinto posto nel Gp. Stati Uniti 1984, ma terminando l’accordo di fornitura a fine 1988.

Ci fu anche nel 1987 un pre-accordo con il Team Ligier per la fornitura di un biturbo a 4 cilindri in linea di 1500 cm3. Fu provato dal pilota  Renè Arnoux che si lamentò delle prestazioni del motore.

Fu così che Ligier  fu costretto ad usare un motore BMW per l’intera stagione, in quanto la casa di Arese non tollerò il comportamento del pilota francese stesso.