Sul finire degli anni ’70, la formula uno non godeva di una capillare copertura televisiva.
Sebbene la prima diretta tv di una corsa della massima serie risalisse al 1953 (Gran Bretagna) trasmesso dalla Bbc, ancora un quarto di secolo più tardi non tutti gli appuntamenti del calendario iridato venivano mandati in onda in tempo reale.
Le cose cambiarono radicalmente negli anni’80, di pari passo al massiccio incremento di popolarità registrato dalla disciplina, che ne decretò la trasformazione in sport di massa facendone uno degli eventi agonistici più seguiti attraverso il piccolo schermo, dopo i giochi olimpici ed il campionato mondiale di calcio.
L’evoluzione compiutasi negli ultimi 40 anni è stata accompagnata da radicali cambiamenti di carattere tecnico e logistico.
Oggi, le televisioni che detengono il diritto di trasmissione in esclusiva nei rispettivi paesi (la maggior parte a pagamento) ricevono un segnale standard, che “personalizzano” mediante il lavoro di “squadre” inviate a ciascun Gp.
Le emittenti in campo schierano dalle 30 alle 90 persone tra giornalisti, cameramen, tecnici e addetti alla produzione.
Sono cresciuti i programmi di presentazione, commento e sintesi delle corse in calendario, con analisti in studio, inviati speciali ed interviste dal vivo, mentre i palinsesti più nutriti prevedono anche le prove libere e le conferenze stampa dei piloti.
A cambiare il volto della trasmissione dell formula uno in tv ha contribuito in maniera decisiva la diffusione delle telecamere di bordo, delle conversazioni tra piloti e ingegneri (team radio), e dei numerosi replay delle fasi di gara salienti.
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